T.A.R. Campania, Napoli, Sez. 1, 09 gennaio 2020 n. 110

Categoria: Abusi edilizi


Il T.A.R. campano torna a statuire in materia di acquisizione di un immobile da parte della P.A. comunale, con particolare riferimento al proprietario non responsabile.

E' noto che, in materia di abusi edilizi commessi da persona diversa dal proprietario, la posizione del proprietario si ritiene neutra rispetto all'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'area di sedime sulla quale insiste il bene, quando risulti, in modo inequivocabile, la completa estraneità del proprietario stesso al compimento dell'opera abusiva (oppure che, essendone venuto a conoscenza, si sia poi adoperato per impedirlo con gli strumenti offertigli dall'ordinamento, in questo senso, Consiglio di Stato sez. II, 07/10/2019, n. 6724).

Il proprietario, dunque, non può ritenersi automaticamente responsabile degli abusi edilizi commessi da altri soggetti, solo per la qualità che riveste.

Ne deriva, dunque, che l’acquisizione del bene al patrimonio comunale, integrando una conseguenza oggettivamente incidente sul diritto di proprietà (estesa al sedime ed eventualmente all'area per opere analoghe) e postulante un volontario inadempimento da parte dell'obbligato, presuppone - in omaggio a un elementare criterio di conoscenza ed esigibilità - che la persona del proprietario, tenuto al pari del responsabile alla rimozione dell'abuso (o comunque a subire le conseguenze della demolizione), abbia avuto piena conoscenza dell'abuso ed abbia avuto modo di collaborare con l'Amministrazione per ripristinare la legalità violata a mezzo dell'intervento abusivo non direttamente a lui ascrivibile.

Avv. Nicolò Marella


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